Fossato di Vico

▌ Alla scoperta di Fossato di Vico

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Fossato di Vico è un centro piccolo ma accogliente e piacevole. Esso si compone di due parti: una moderna lineare, pianeggiante, dislocata lungo la strada statale e l’altra arroccata sulla collina. Quest’ultima, chiamata Fossato Alto, é un tipico borgo medievale ben caratterizzato dall’architettura dell’epoca e da un assetto viario alquanto suggestivo. Qui si può visitare la Cappella della Piaggiola ove sono custoditi alcuni pregevoli affreschi di Ottaviano Nelli. II terrìtorio di Fossato di Vico è immerso nel verde del  Parco Regionale del Monte Cucco.

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La storia di Fossato di Vico

La via Flaminia e la collocazione di Fossato di Vico su di essa rivestono un ruolo importante nello svolgersi della storia di questo borgo. Difatti l’origine del suo primitivo sviluppo, si deve all’importanza militare ed economica derivante dalla posizione lungo la celebre via consolare romana. Questo primo nucleo nevralgico prese il nome originario di Helvillum. Dopo la caduta dell’Impero Romano, questo territorio fu scenario di violenti scontri tra Goti e Bizantini (proprio n quest’area i Bizantini sconfissero definitivamente i Goti di Totila nel 552 a.C.) e di successive contese e dominazioni per tutto il tempo del Medioevo. In questo periodo il nome fu cambiato in Fossaton, che voleva dire “fortificazione”.

Nel X sec. Fossaton fu feudo dei Conti di Nocera. Nel XII sec. passò ai Conti di Marscìano che, dopo averlo sottomesso prima a Gubbio e poi a Perugia, lo vendettero definitivamente a Gubbio. Nel XIII sec., dopo che Perugia aveva riconquistato militarmente il territorio, Fossato di Vico si costituì in libero location. Nel 1442 riuscì a resistere agli assalti delle truppe di Francesco Sforza, ma nel 1500 Cesare Borgia, figlio del Papa, distrusse e saccheggiò il paese così come poi fece il Duca dì Urbino nel 1517. Nel 1540 Fossaton entrò a far parte dello Stato della Chiesa e, fatta eccezione per la parentesi napoleonica, vi restò sino alla creazione del Regno d’Italia (1860). Durante il breve periodo napoleonico, questo paese era terra di confine tra il Regno di Francia ed il Regno d’Italia. Nel 1862 arrivò il nome che oggi conosciamo, dove l’aggiunta di “di Vico” fu messa per discostarsi dai tanti centri che avevano il nome di Fossato, e per ricordare un conte longobardo che aveva avuto giurisdizione su questo territorio.

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Cosa vedere a Fossato di Vico

Il borgo del paese è di particolare pregio e risulta suggestivo per le importanti testimonianze medioevali ancora oggi ben visibili, in particolar modo nelle costruzioni che si articolano dentro le mura del castello. Il borgo è caratterizzato da vie strette, logge costituite da archi a tutto sesto e acuti (dette “rughe”) e da chiese antichissime come la romanica S. Pietro e stile gotico come S. Cristoforo e san Benedetto. S. Benedetto e la Piaggiola hanno cicli di affreschi di notevole valore artistico.

A Osteria (frazione dell’attuale location, ora nota come Osteria del Gatto) fu istituita una dogana.  È stato allestito nel luogo delle antiche prigioni, un interessante “Antiquarium” formato soprattutto dai reperti di Helvillum e dai rocchi di colonne del santuario della Dea Cupra. Nei pressi della Chiesa di Santa Croce a Collina di Purello si trova un cippo miliare con la croce patente distintiva dei Templari con impresso l’anno 1173. Un cippo miliare simile si trova presso il locale museo civico

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