Circondato dalle mura medievali del XIII-XIV secolo, il centro storico di Corciano è tutto un alternarsi di piccole salite e discese, di scalinate e nuovi angoli dove sbirciare, di case costruite in pietra calcarea e travertino. Fa parte dei borghi più belli d’Italia ed è situato a pochi chilometri da Perugia.

Due le porte che consentono l’accesso al paese: Porta Santa Maria sul lato meridionale e Porta San Francesco su quello opposto. Sebbene siano stati ritrovati reperti di età romana ed etrusca raccolti nel Museo Paleontologico, il borgo ha un’impronta decisamente medievale, con le sue viuzze concentriche che avvolgono il cucuzzolo centrale dove si erige la torre comunale del XIII secolo.

 

Cosa vedere a Corciano: una passeggiata nel borgo

 

Arrivati alla via principale di Corciano, Corso Cardinale Rotelli, vi troverete di fronte al Palazzo Municipale, del XVI secolo, antica dimora dei duchi Della Corgna, dove potrete ammirare le decorazioni del soffitto ligneo della Sala del Consiglio, opera della scuola degli Zuccari.

Durante la vostra passeggiata incontrerete il Palazzo del Capitano del Popolo, edificato in pietra e mattoni e risalente al XV secolo, l’antica residenza della dominante di Perugia. A fianco,  il Palazzo dei Priori e della Mercanzia, in Piazza Coragino il pozzo a pianta circolare della fine del XV secolo in cui è scolpito lo stemma comunale e infine le chiese.

In primis segnaliamo Santa Maria Assunta, chiesa del XIII secolo che ospita l’opera del Perugino “l’Assunta” del 1513 ed un Gonfalone del 1472 di Benedetto Bonfigli. Merita una visita anche la Chiesa di San Cristoforo del 1537, costruita su di un sacello etrusco, che ospita al suo interno un museo di arte sacra.

Si consiglia la visita anche della chiesa e dell’ex convento di San Francesco (in stile gotico), che custodisce una tavola del XV secolo della scuola del Caporali, un “Crocifisso” del ‘500, una tela del Bandiera ed una statua di San Bernardino, opera dell’Orsini. La chiesa di Sant’Agostino (del XIV secolo ma ristrutturata nel XVIII) ospita dipinti di pregevole fattura e un coro ligneo del 1476. Infine la chiesa di Santa Maria del Serraglio che custodisce un affresco del XIV secolo.

Notevole è pure l’antico “Spedale” del borgo, che conserva un affresco del 1494 attribuito ad Andrea d’Assisi detto l’Ingegno.

 

Cosa fare a Corciano

 

Se vi piace andare per musei, il Palazzo Municipale ospita il già citato Museo Paleontologico, che custodisce reperti archeologici di epoca etrusco-romana.

Su via Tazzacone si trova il Museo della Casa Contadina, in cui ci si può documentare sulla vita corcianese del periodo pre-industriale. Qui viene riprodotta, con autentici oggetti domestici e di lavoro, la tipica abitazione corcianese del periodo preindustriale.

Il Museo della Pievania,  istituito presso la piccola Chiesa di San Cristoforo, raccoglie gli oggetti e le testimonianze più significative della vita religiosa e devozionale della comunità di Corciano. Il luogo è estremamente suggestivo perché è a due passi dal nucleo più antico del castello.

Cosa fare a Corciano usciti dal centro storico? Al di fuori delle mura esterne si snoda il Sentiero dei Mandorli: da qui il prezioso vicino rappresentato dal lago Trasimeno può essere osservato nelle giornate soleggiate, quando gli amanti di scorci da cartolina avranno ancora più piacere a ad affrontare una passeggiata. Questo sentiero si articola infatti costeggiando le mura risalenti al XIII secolo, in uno scenario a dir poco mozzafiato e che appagherà sicuramente gli amanti della fotografia, dove all’ombra dei mandorli in fiore, potranno godere di una visuale completa fino al lago Trasimeno. Il percorso sterrato è molto semplice: inizia in piano e poi scende allontanandosi un po’, per poi tornare a cingere i basamenti in roccia.

Da non perdere in primavera, quando i bianchi fiori del mandorlo e quelli dei peschi rendono la passeggiata ancora più gradevole!

 

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Cosa Mangiare a Corciano

In Umbria, una delle regioni d’Italia a più alto indice di boscosità, la raccolta dei funghi è attività da sempre molto praticata. Molte le varietà che si possono incontrare nel sottobosco umbro: si possono raccogliere porcini, la specie più pregiata ma anche la più difficile da trovare, mentre turrini, rosciole, sanguinosi e manine possono essere scovati con maggior facilità. Una zuppa ai funghi può essere un’ottimo piatto per riscaldare le serate fredde, meglio ancora se arricchita con il farro o accompagnata al pane bruscato sulla brace!

Un piatto tipicamente umbro, che appartiene alla serie delle antiche ricette è il Torello alla ghiotta. La pietanza, diffusa tra le famiglie meno abbienti, serviva per recuperare la carne, che veniva usata nelle minestre serali in modo da non sprecare nulla e veniva accompagnato da un gustoso paté di fegatini.

Le fave dei morti sono dei biscottini di forma ellittica preparati con un impasto di mandorle finemente triturate, zucchero ed uova. Si consumano in occasione delle festività dei primi giorni di novembre.

 

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