Perugia è il capoluogo di provincia della regione e al tempo stesso una nobilissima città d’arte che merita di essere conosciuta in profondità. La sedimentazione storica e stilistica di opere architettoniche sacre e civili fanno di Perugia un centro di grande interesse turistico culturale e come tale è doveroso dedicarle una lunga passeggiata. Proseguiamo poi verso il Lago Trasimeno non prima di aver fatto una breve sosta a Corciano, rimasto ancora intatto nella sua configurazione urbanistica medievale. Il vasto bacino idrico del Trasimeno mette in mostra alcuni scorci panoramici di rara bellezza e un fitto insieme di castelli, torri e borghi fortificati che rappresentavano, un tempo, un unico vasto sistema difensivo. Prima di arrivare a Orvieto ci attendono altre tre brevi tappe: Città della Pieve, luogo natale del Perugino, l’Abbazia Sette Frati di Piegaro e la Scarzuola, incantevole complesso architettonico ricco di simboli esoterici e mistici.

Perugia, Città Augusta.

Nonostante abbondanti ritrovamenti di reperti archeologici facciano pensare che il territorio di Perugia sia stato abitato fin dall’epoca preistorica, il primo assetto urbanistico del capoluogo umbro risale al VI sec. a.C. per mano degli Etruschi che avevano creato una città su due colli, il Colle Landone (l’attuale piazza Italia) e il Colle del Sole (l’attuale Porta del Sole), il punto più alto della città a 493 metri s.l.m. Perugia diventa una delle dodici città stato della Lega Etrusca: sono ancora visibili alcuni tratti delle mura originali in travertino. Dal III sec. a.C., successivamente alla battaglia di Sentino, Perugia entra sotto il dominio dei romani ed è Augusto a conferirgli il titolo di Augusta Perusia. Alla cittadina umbra fu poi persino legato il nome di un imperatore romano, Gaio Vibio Treboniano Gallo, nato a Perugia nel 206. Arrivano poi le invasioni barbariche e Perugia è costretta al dominio bizantino e dei longobardi fino all’Età Comunale, durante la quale raggiunge il suo massimo splendore; sono di questo periodo alcune delle testimonianze architettoniche più rilevanti, come la Fontana Maggiore, il Palazzo dei Priori, l’Università ,la Cattedrale di San Lorenzo, la Chiesa di Sant’Antonio Abate, l’Acquedotto Duecentesco, il Convento e Chiesa di Sant’Agostino, il Convento di San Domenico e l’Ex Convento di San Tommaso: nel 1255 si celebra anche l’istituzione del Capitano del Popolo. In epoca rinascimentale Perugia si dota del definitivo assetto urbanistico con opere che ne faranno uno dei musei d’Italia all’aria aperta: tra queste Palazzetto dei Notari, la Chiesa di Santa Maria Nuova, il Convento di Santa Maria Nuova (dei Serviti) e il Monastero di San Benedetto dei Condotti. A metà del XVI sec. la popolazione di Perugia insorge contro lo Stato Pontificio in quella che passerà alla storia come la Guerra del Sale; al termine del conflitto, perdendo la battaglia con l’esercito di Papa Paolo III, la Signoria di Perugia vide svanire anche la sua secolare indipendenza e fu di fatto annessa allo stato Pontificio: una sottomissione durata oltre tre secoli,fino al 1860, quando fu annessa allo stato italiano dalle milizie piemontesi. La storia recente della città umbra è legata al suo sviluppo culturale, grazie al sistema universitario, al turismo, al terziario e agli eventi popolari più celebri come Umbria Jazz, Sagra Musicale Umbra e Festival del Giornalismo.

>>Vuoi visitare Perugia? Consulta ora le offerte dei migliori agriturismi nelle vicinanze del capoluogo umbro.

Una passeggiata in centro.

«Forse farò un favore al lettore dicendogli come dovrà trascorrere una settimana a Perugia. La sua prima cura sarà di non aver fretta, di camminare dappertutto molto lentamente e senza meta e di osservare tutto quello che i suoi occhi incontreranno ». (Henry James, Transatlantic Sketches, 1875). Ed è con leggerezza e calma che dobbiamo iniziare la nostra passeggiata nel cuore del centro storico di Perugia. Dopo aver posteggiato nell’ampio e comodo parcheggio di piazza Garibaldi raggiungiamo il centro attraverso il lungo percorso di scale mobili che ci conduce nel cuore della Rocca Paolina, attraverso un imponente sistema di viabilità pedonale meccanizzato, costruito su progetto dell’architetto Paolo Lattaioli nel 1983. L’ingresso alla Rocca è come un salto a ritroso nella storia perché ci catapulta in un mondo fuori dal tempo, in una fortezza voluta da Papa Paolo III Farnese nel 1540 successivamente alla già citata “Guerra del Sale”. Pensata come una vera e propria cittadella all’interno di Perugia, con tanto di strade, vicoli, piazzette, uno stadio in legno per l’antico gioco del pallone e un tessuto urbanistico tipicamente medievale, fu disegnata dall’architetto Antonio da Sangallo il Giovane. Rappresentò per secoli il simbolo del potere papale ed oggi è il luogo nel quale si celebrano eventi culturali, esposizioni d’arte e fiere, uno spazio quotidianamente vissuto da migliaia di persone che intendono raggiungere il centro storico. Una volta usciti dalla Rocca entriamo nella moderna città di Perugia direttamente da corso Vannucci, l’arteria più importante della cittadina. Basta fare pochi metri, girando a sinistra, per ammirare uno splendido belvedere sulla campagna umbra affacciandosi dai giardini Carducci: uno sguardo panoramico vasto che nelle giornate di sole rivela un orizzonte profondo. La vista prospettica di corso Vannucci, invece, è di tutt’altra bellezza, grazie alle lievi curve disegnate dagli elegantissimi edifici medievali e rinascimentali e all’irregolarità prospettica del percorso: un tempo infatti fu un dorso collinare. Siamo nel cuore della realtà pubblica perugina dove si svolge gran parte della vita sociale, economica e commerciale di Perugia; ne sono testimonianza i tanti caffè storici che con i loro tavoli coprono gran parte della strada, come il Caffè Sandri e il Caffè di Perugia, da sempre luoghi prediletti per soste e appuntamenti di lavoro. Sul finire di corso Vannucci, sulla nostra sinistra, si erge il monumentale Palazzo dei Priori, con le sue forme gotiche, la facciata in travertino locale e un impianto architettonico frutto di diversi interventi a partire dal XIII sec. Simbolo del potere politico della città, oggi ospita il Collegio della Mercanzia, il Collegio del Cambio (dove operavano i cambiovalute e dove è conservato l’Autoritratto del Perugino) e la Galleria Nazionale dell’Umbria (che raccoglie sculture di Arnolfo di Cambio, la Madonna con Bambino e Angeli di Gentile da Fabriano, la Pala Sapienza Nuova di Beato Angelico e numerose opere del Perugino e del Pinturicchio). Il Palazzo dei Priori è uno degli edifici più importanti del Medioevo e affaccia su Piazza IV Novembre con un’incantevole scalinata sopra la quale emerge la statua di un grifo, simbolo della città, che introduce alla Sala dei Notari, ambiente finemente decorato con affreschi del XIV sec. Davanti alla Sala Notari, di fronte alla scalinata del Palazzo dei Priori, fa bella mostra di sé la Fontana Maggiore, opera realizzata alla fine del Duecento da Nicola e Giovanni Pisano, che unisce la creazione artistica all’opera di ingegneria idraulica: la decorazione delle ventiquattro statuette che abbracciano l’intero perimetro della fontana rendono omaggio a personaggi biblici. Alla spalle della fontana domina una parte della Cattedrale di San Lorenzo, il Duomo di Perugia, costruito tra il XIV e il XV sec.; sono ancora visibili, ai margini dell’imponente struttura della cattedrale, i resti della Loggia di Braccio, opera rinascimentale andata distrutta in un incendio del 1534. Da piazza IV Novembre proseguiamo verso sinistra imboccando la pittoresca Via Maestà delle Volte, un percorso che offre uno dei migliori scorci di Perugia tra i resti del medievale Palazzo del Podestà e di un oratorio trecentesco: incantevole lo spazio che si apre davanti a una piccola fontana ancora funzionante, sotto imponenti e ampie arcate a volta. Girando a sinistra raggiungiamo in pochi metri il Teatro Morlacchi, centro culturale della città, ma è sulla destra, da piazza Cavallotti, che possiamo godere dell’ennesimo punto panoramico della cittadina: si tratta della lunga e ripidissima Scalinata dell’Acquedotto, costruita nel 1254 e lunga circa 3 km, che, attraversata interamente, conduce fino alla zona universitaria e alle mura etrusche: un percorso tanto faticoso quanto suggestivo. Volgendo ancora sulla destra torniamo sul fronte della Cattedrale di San Lorenzo, in piazza Danti. E invece di ripercorrere corso Vannucci consigliamo di scendere per Via Calderini e giungere in piazza Matteotti, dove troviamo un delizioso mercato coperto da cui si può godere del miglior affaccio panoramico di Perugia. Torniamo alla Rocca Paolina percorrendo poche decine di metri attraverso Via Baglioni.

La presenza dei Templari nella Chiesa di San Michele Arcangelo.

La Chiesa di San Michele, o Tempio di San Michele Arcangelo di Perugia, ( in Via Tempio), leggermente fuori il centro storico e fuori le mura, deriva da un antico tempio pagano, come testimoniano la pianta a forma circolare, alcuni materiali di recupero come le colonne corinzie e simboli di protezione chiaramente pagani presenti all’interno come la stella a cinque punte. Anche nella strada che conduce alla Chiesa, via Garibaldi, sono presenti alcune antiche abitazioni i cui architravi riportano simboli esoterici o alchemici, come il compasso di simbologia massonica o il Sulphur Philosophicum, elemento caro agli alchimisti. La Chiesa di San Michele, che risale al V sec. d.C., venne edificata sui resti di un precedente tempio romano, costruito a sua volta su un luogo sacro agli Etruschi. All’interno sono presenti anche indizi che rimandano ai cavalieri templari, dei quali d’altra parte restano, sempre a Perugia, testimonianze di grande rilievo, come la Chiesa Templare di San Bevignate costruita intorno alla metà del 1200. Qui è possibile rinvenire decorazioni con motivi zoomorfi e simboli di grande rilevanza come i due Fiori della vita che spiccano sul portale d’ingresso e che spesso accompagnano la presenza dei Templari per il forte valore simbolico. Chiamato anche “Sesto giorno della Genesi”, il Fiore della vita è ottenuto graficamente dalla rotazione di sei cerchi corrispondenti ognuno a un giorno della Creazione. Si tratta di un simbolo antichissimo, spesso legato alla forza vivificatrice del sole, che nel corso del tempo è stato usato dagli Etruschi, dai primi cristiani copti, dagli Ebrei e persino dai Cinesi.

La Basilica di San Pietro. 

Poco lontano dal centro storico Perugia ospita un vero e proprio gioiello architettonico, la Basilica di San Pietro. Si raggiunge direttamente da corso Vannucci con una camminata di circa quindici minuti (verso via Baglioni, via Santa Lucia, scalette di Sant’Ercolano, corso Cavour, borgo XX Giugno), lungo un percorso che, nella prima parte, ci fa conoscere una Perugia diversa, quella del dorso collinare, che obbliga i suoi cittadini a ripidi sali e scendi: le scalinate di Sant’Ercolano, anche per questo motivo, mantengono un fascino particolare. Fin dal primo impatto visivo con la Basilica di San Pietro ci si rende conto della sua imponente mole, ancora oggi immersa nel verde del Monte Calvario: domina su tutto una splendida facciata e un altissimo e snello campanile a cuspide, che si può ammirare in tutta la sua leggerezza dagli affacci panoramici della città. L’edificio fu eretto alla fine del X sec. sopra una precedente cattedrale del VII sec. La particolarità della struttura sta nel fatto di accogliere un ampio monastero benedettino all’interno di una chiesa: merito dell’architetto Pietro Vincioli, al tempo stesso abate del monastero. L’ingresso nella chiesa è di un fascino sorprendente per la ricchezza delle decorazioni, dei marmi, del coro in legno, dei bronzi, degli intarsi e degli affreschi a firma del Perugino, del Sassoferrato, del Guercino (o della sua scuola) e del pittore e architetto Giorgio Vasari. La Basilica di San Pietro ha un’unica navata (con uno splendido soffitto a cassettoni in legno finemente decorato) con numerose arcate laterali sorrette da colonne in marmo; raggiungibile dalla chiesa è il monastero con due splendidi chiostri di gusto rinascimentale.

Corciano e il Lago Trasimeno.

Riprendiamo il viaggio verso il Lago Trasimeno facendo una breve pausa a Corciano (verso Ferro di Cavallo, Via Firenze, SS 75bis, Via Antonio Gramsci, Via Giuseppe Di Vittorio, SP 172 Via Pietro Nenni), raggiungibile in appena venti minuti da Perugia. Corciano è un piccolo borgo posto su una collina a 400 m. s.l.m, un centro abitativo nato a ridosso di un castello medievale. L’ingresso dalla Porta Santa Maria, con il bel torrione al fianco, conduce in un labirinto di vicoli, scorci prospettici decisamente affascinanti. Corciano conserva anche testimonianze d’arte, tra cui gli affreschi degli Zuccari nel Palazzo Comunale e la tavola del Perugino nella Chiesa di Santa Maria Assunta, numerose torri medievali, un castello e un Museo della Civiltà contadina. Poco distante dal centro storico, poggiato su un dorso collinare, merita di essere visitato il Convento di Sant’Agostino, un complesso monastico in stile gotico eretto nel XIV sec. Poco più di 10 km dividono Corciano dal Lago Trasimeno, il quarto lago italiano per estensione, con una profondità massima di sei metri e una superficie di 128 km quadrati. Il Lago, dall’inedita forma pressoché circolare, ha vissuto pagine di storia particolarmente rilevanti come quella dello scontro tra l’esercito romano, condotto da Gaio Flaminio, e quello cartaginese, guidato da Annibale, avvenuto nel 217 a.C.: l’evento bellico è passato alla storia sotto il nome di “Battaglia del Lago Trasimeno” e fu una delle più vaste operazioni militari della Seconda Guerra Punica, che costò la vita a ben 15.000 romani suddivisi in quattro legioni. Il Lago Trasimeno è di origine tettonica e in misura minore alluvionale, con un solo emissario, il canale dell’Anguillara, ricco di sali minerali e quindi di fauna marina: ne fanno parte il luccio, la carpa, il persico reale, l’anguilla e il pesce gatto. Dallo specchio d’acqua del lago emergono tre piccole isole, la Maggiore, la Minore e la Polvese: questo rende molto suggestivo l’intero orizzonte prospettico. A proposito di belvedere, consigliamo di iniziare la circumnavigazione del lago da Monte del Lago Trasimeno, un piccolo borgo di origine medievale da cui si gode il miglior panorama sul lago; sono ancora visibili le antiche mura che abbracciano il centro storico, con i vicoli stretti che arrivano a sfiorare le sponde lacustri: di grande interesse architettonico sono la meravigliosa Villa Aganoor Pompilj e la Chiesa di Sant’Andrea. Proseguiamo verso il delizioso porto di Torricella giungendo a Passignano sul Trasimeno, la “Perla del Trasimeno”, con la sua elegante rocca medievale e il centro storico raggomitolato sulle sponde del lago, uno dei porti d’imbarco verso l’Isola Maggiore. Continuiamo lungo il perimetro del lago giungendo prima a Tuoro sul Trasimeno, con il suo Campo del Sole, un parco d’arte contemporanea all’aria aperta con ventisette sculture in pietra serena (una sorta di Stonehenge italiana), e poi a Castiglione del Lago, poggiato su roccia calcarea, un tempo quarta isola del Lago Trasimeno, che ospita un centro storico d’impronta medievale perfettamente integro, un paese-castello che è sede di una splendida fortezza.

Le orme di San Francesco dell’Isola Maggiore e l’Oasi Mistica di Isola Polvese.

L’Isola Maggiore del Lago Trasimeno è un’oasi naturale abitata da poche decine di persone ed è immersa nel verde di ulivi secolari, lecci, cipressi e pioppi. Domina ovunque una grande pace, alimentata dalla presenza delle acque del lago stesso. Si può percorrere l’isola da destra e da sinistra, sia nel perimetro che all’interno, in una matassa di sentieri, viali e strade che ci conducono nei punti di interesse. Usciti dal molo e imboccata alla nostra sinistra Via Guglielmi, incontriamo il delizioso Palazzo del Capitano del Popolo, eretto nel XIV sec., con il suo grande orologio sovrastato da una piccola torre; quindi una spiaggetta e poi ancora, sul lungolago, i ruderi di un vecchio mulino e una pietra a forma di dorso di cammello sulla quale la leggenda vuole siano impresse le Orme di San Francesco. Zigzagando all’interno incontriamo due chiese del XII secolo, San Salvatore e San Michele Arcangelo (quest’ultima ampiamente affrescata, con soffitti in legno), ruderi di chiesette e torri, il Palazzo del Capitano del Popolo, del XIV sec., e i resti di uno splendido monastero, la Chiesa di San Francesco, oggi assorbito all’interno del Castello Guglielmi, con la sua corte, la sua rocca e il fascino di una nobile dimora. L’Isola Polvese si raggiunge invece dal pontile San Feliciano e da Tuoro sul Trasimeno e, con i suoi circa 70 ettari, è la più estesa delle tre isole del lago. Abbondante di vegetazione e meno soggetto a flussi turistici, l’isolotto ospita notevoli testimonianze architettoniche, come la meravigliosa Fortezza Medievale e i resti del Monastero di San Secondo, costruito alla fine del XIV sec. La Polvese è il luogo ideale per chi desidera vivere il Lago Trasimeno immerso in una vasta oasi naturalistica: a tal proposito si consiglia una visita al Giardino delle Piante Acquatiche.

>> Ci sono offerte  in scadenza per agriturismi nei dintorni del Lago Trasimeno! Clicca e consultale subito.

L’arte del Perugino nella Città della Pieve.

Lasciando alle spalle le sponde del lago raggiungiamo in circa mezz’ora Città della Pieve percorrendo 30 km (SR 71 verso località Lacaioli, Muffa, Moiano, Po’ Bandino, San Litardo). È situata a 500 metri s.l.m. all’interno del comprensorio Valdichiana, ai confini con la Toscana. Fondata su un originario insediamento etrusco diviene Castrum Plebis intorno al VII sec., anche se deve il suo primo assetto urbanistico allo sviluppo della Pieve dei Santi Protasio e Gervasio in epoca medievale. Nonostante ciò l’odierno borgo conserva una configurazione architettonica tipicamente rinascimentale come dimostra l’eleganza di gran parte dei suoi palazzi, interamente costruiti in mattoni a vista, con portoni e finestre in legno di color chiaro. Città della Pieve è anche città natale di Pietro di Cristoforo Vannucci, meglio noto come il Perugino, il celebre pittore che proprio qui ha lasciato importanti testimonianze della sua arte: L’Adorazione dei Magi presso l’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi, la Vergine in Gloria e Santi Gervasio, Pietro, Paolo e Protasio e il Battesimo di Cristo all’interno del Duomo, la Deposizione dalla Croce nella Chiesa dei Serviti e Santi Paolo Eremita, Antonio Abate e Marcello presso la Chiesa di San Pietro. Nel 2000 Città della Pieve si è dotata anche di un prestigioso complesso edilizio a firma dell’architetto Mario Botta: affacciato su un pendio collinare, in prossimità delle mura e del monastero di Sant’Agostino, il complesso del nuovo Liceo Scientifico si erge a ventaglio come fosse una fortezza a sei torri interamente rivestita in mattoncini e vetro. Un vero e proprio gioiello di edilizia contemporanea.

L’Oasi Mistica della Scarzuola.

Poco meno di trenta minuti separano Città della Pieve da Montegiove (SS71 verso Monteleone d’Orvieto, Via Giovanni XXIII, Montegabbione, vocabolo Francescane, Montegiove), piccola frazione del Comune di Montegabbione immersa nel verde che ospita una delle più singolari opere architettoniche d’Italia, il parco mistico della Scarzuola. Valicata la soglia del complesso della Scarzuola si offrono alla vista un ampio cortile quadrangolare appartenente a un antico convento e una chiesa, fatti edificare nel Duecento per ricordare il passaggio di San Francesco che nel 1218, proprio in questo luogo, avrebbe costruito una capanna con il fango e la scarsa, una pianta palustre da cui deriverebbe appunto il nome di Scarzuola. Il complesso divenne la sede dei Frati Minori, che rimasero qui fino alla fine del 1700, quando ne presero possesso i Marchesi Misciatelli di Orvieto. Nel 1957 l’architetto Tomaso Buzzi rilevò la proprietà e con lui il convento acquista una nuova veste, colmandosi di elementi e simboli carichi di spiritualità. Qualche passo appena e si materializza una bizzarra cittadella in tufo con un vasto anfiteatro neomanierista innestato sul pendio di una collinetta, il Teatrum Mundi. è qui che ha origine un Viaggio iniziatico nell’inconscio: si incontrano sorprendenti monumenti, tra cui la Torre del Tempo con l’Orologio di Uroboro, la Casa-capitello, la Casa-stemma, la Grande Madre e il Tempio di Apollo, e poi ancora un’enorme bocca spalancata pronta ad inghiottirci, la Balena di Giona, simbolo della morte, passaggio obbligato per rinascere e intraprendere il percorso di risalita verso l’Alto. Proprio qui, nella parte più alta della cittadella, si erge l’Acropoli, dove sono raccolti gli edifici divini della civiltà occidentale.