Descrizione
Eretta in età augustea, Porta Venere è stata studiata e disegnata, per primo, dall’architetto bolognese Sebastiano Serlio nel 1540 e, nel secolo XVII, da storici locali che la misero in stretta relazione con i resti di un tempio dedicato a Venere, scoperti presso la villa Fidelia, fuori la cerchia delle mura urbane di Spello.
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Le due Torri di Properzio a pianta dodecagonale che affiancano la porta e che un’antica tradizione ha legato al nome del poeta latino sono state ritenute di epoca medievale. Vi è una leggenda che identifica la torre a monte della porta con il luogo della prigione di Orlando.
Ciò che nobilita il complesso è sicuramente la porta urbica dedicata a Venere: realizzata in travertino bianco essa testimonia un glorioso passato spellano che segnò l’inizio della Splendidissima Colonia Julia. Realizzata tipologicamente a tre fornici è ornata da lesene di ordine dorico, interposte fra un arco e l’altro. Nella parte superiore corre una trabeazione per tutta la lunghezza della porta, motivo unificatore nel segno di una armonia compositiva.
È fornita anche di un cavaedium, edificio di fortificazione che prevede una doppia porta. Tutta l’area su cui oggi insiste il complesso era un tempo ricca di altre edificazioni i cui resti sono oggi visibili nelle cantine delle abitazioni che si snodano su tutta via Torri di Properzio.