Città di Castello

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Miniguida alla scoperta di Città di Castello

Cinta ancora per buoni tratti dalle mura cinquecentesche Città di Castello si distende lungo la valle del Tevere, là dove i Romani avevano stabilito il municipio di Tifernum Tiberinum.

Dopo essere stata saccheggiata e distrutta per opera di Totila durante le invasioni barbariche, Città di Castello viene ricostruita dal Vescovo Florido assumendo prima il nome di Castrum Felicitatis e poi, a partire dal X secolo, quello definitivo di Castrum Castelli.

location durante il tardo Medioevo, fu soggetta di volta in volta a Perugia, alla Chiesa o a Firenze; solo nel ‘500, con Cesare Borgia, passò in modo definitivo nelle mani del Papato.

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L’antica storia di Città di Castello è testimoniata dagli edifici che furono sede delle antiche strutture amministrative, tra le quali ricordiamo in particolare il Palazzo del Podestà, con facciata barocca del 1686, e il Palazzo Comunale, eretto in forme gotiche con un elegante portale e bifore. Tracce di arte gotica si possono trovare anche sul fianco sinistro del Duomo, che, costruito sull’area di un tempio romano a partire dall’ XI secolo, vide il suo impianto radicalmente cambiato già alla metà del XIV secolo.

La chiesa di S. Domenico del 1424, con facciata incompiuta e portale ogivale nel fianco sinistro, quella di S. Maria Maggiore, di epoca gotica ma con facciata rinascimentale, e quella di S. Francesco, con absidi poligonali del 1273 ma rimaneggiata nei primi anni del 1700, completano il panorama degli edifici di culto della cittadina.

Nella Pinacoteca comunale, infine, sono conservate opere di Raffaello, Signorelli e di Domenico Ghirlandaio, oltre a quelle di artisti di scuola umbra toscana e marchigiana.

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Città di Castello lega il proprio nome ad un grande artista del Novecento: Alberto Burri (Città di Castello 1915 – Nizza 1995), uno dei maggiori esponenti dell’arte informale italiana.

La Fondazione Palazzo Albizzini “Collezione Burri”, istituita nel 1978 per volontà dello stesso Burri, possiede e gestisce l’unica completa raccolta esistente delle opere dell’artista esposte a Città di Castello in due sedi museali: Palazzo Albizzini e gli Ex Essiccatoi del Tabacco.

Scoprire Città di Castello: gli itinerari

Città di Castello e il suo territorio sono ricchi di tesori tutti da scoprire e ammirare. Dalle testimonianze del passato storico-artistico agli sviluppi recenti dell’arte contemporanea, dagli splendidi panorami naturali alle atmosfere più sacre e mistiche, c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Ecco una serie di miniguide che ti accompagneranno attraverso Città di Castello e le cittadine di Umbertide e San Giustino:

Per un percorso speciale attraverso l’appennino umbro marchigiano, con i suoi borghi e la sua natura incontrastata, ecco l’itinerario che ti suggeriamo:

Una vacanza nella natura a Città di Castello e nell’Alta Valle del Tevere

Città di Castello è immersa in un paesaggio naturalistico unico: l’Alta Valle del Tevere. Qui le campagne umbre sfumano in un verde brillante e intenso, mentre il territorio si caratterizza per un susseguirsi di ampie pianure e dolci colline. Per godere a pieno di queste bellezze naturali, potrai soggiornare in un agriturismo della zona, luogo ideale a contatto con la natura. Consulta le liste con i nostri agriturismi, troverai sicuramente ottime location ed offerte speciali:

Una vacanza romantica a Città di Castello

Borghi storici e natura incontaminata, un binomio perfetto per vivere emozioni preziose, magari in compagnia del proprio partner. Città di Castello è infatti un’ottima meta per una vacanza a due, ci sono molte strutture capaci di regalarvi la cornice perfetta per la vacanza romantica dei vostri sogni. Abbiamo selezionato i migliori hotel e resort che offrono trattamenti e sistemazioni adatte ad una vacanza all’insegna del romanticismo:

Mangiare a Città di Castello

Tanti prodotti d’eccellenza e tante ricette uniche ti aspettano a Città di Castello, dove potrai gustare la cucina umbra più genuina. Ecco una lista di ristoranti ed agriturismi con ristorante di Città di Castello che ti consigliamo:

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“},{“lang”:”en”,”content”:” For the most part still surrounded by town walls dating back to the 16th century, the town of Città di Castello spreads out along the Tiber valley, on the spot where the Romans had founded the township of Tifernum Tiberinum.

After having been sacked and destroyed on the orders of Totila during the barbarian invasions, it was rebuilt under Bishop Florido and first took the name of Castrum Felicitatis and later, in the 10th century, that of Castrum Castelli.
It became a location during the late Middle Ages and was subjected to the rule of Perugia, to that of the Church and then to that of Florence; only in the 16th century, under Cesare Borgia, it definitely became dominion of the Papal State. Buildings which used to be the seat of administrative structures such as the Palace of the Podestà, with its baroque facade dating back to 1686, and the Town Hall, built in the Gothic style with an elegant portal and windows with two lights, testify to the ancient history of this Umbrian town.

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Traces of Gothic art are still to be found of the left-hand side of the Cathedral, which, having been constructed during the 11th century on the site of a Roman temple, was already radically modified in the middle of the 14th century.The churches of St. Dominic (1424), with its incomplete facade and ogival portal on the left-hand side, of St. Mary Maggiore, dating back to the Gothic era but adorned by a Renaissance facade, and finally that of St.Francis with its poligonal apses (1273), remodelled in the first years of the 18th century, complete the panorama of the town’s religious buildings. The Municipal Pinacoteque contains works of art by Raffaello, Signorelli and Domenico Ghirlandaio, apart from others by Umbrian, Tuscan and Marche schools.

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Città di Castello lends his name to a great artist of the twentieth century: Alberto Burri (Città di Castello 1915 – Nice, 1995), one of the greatest exponents of informal Italian. The Fondazione Palazzo Albizzini “Burri Collection”, established in 1978 by the same Burri, owns the only existing comprehensive collection of works by the artist exhibited in Città di Castello in two museums: Palazzo Albizzini and Ex Tobacco Drying.

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For the most part still surrounded by town walls dating back to the 16th century, the town of Città di Castello spreads out along the Tiber valley, on the spot where the Romans had founded the township of Tifernum Tiberinum.

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After having been sacked and destroyed on the orders of Totila during the barbarian invasions, it was rebuilt under Bishop Florido and first took the name of Castrum Felicitatis and later, in the 10th century, that of Castrum Castelli.
It became a location during the late Middle Ages and was subjected to the rule of Perugia, to that of the Church and then to that of Florence; only in the 16th century, under Cesare Borgia, it definitely became dominion of the Papal State. Buildings which used to be the seat of administrative structures such as the Palace of the Podestà, with its baroque facade dating back to 1686, and the Town Hall, built in the Gothic style with an elegant portal and windows with two lights, testify to the ancient history of this Umbrian town.

Traces of Gothic art are still to be found of the left-hand side of the Cathedral, which, having been constructed during the 11th century on the site of a Roman temple, was already radically modified in the middle of the 14th century.The churches of St. Dominic (1424), with its incomplete facade and ogival portal on the left-hand side, of St. Mary Maggiore, dating back to the Gothic era but adorned by a Renaissance facade, and finally that of St.Francis with its poligonal apses (1273), remodelled in the first years of the 18th century, complete the panorama of the town’s religious buildings. The Municipal Pinacoteque contains works of art by Raffaello, Signorelli and Domenico Ghirlandaio, apart from others by Umbrian, Tuscan and Marche schools.

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à di Castello lends his name to a great artist of the twentieth century: Alberto Burri (Città di Castello 1915 – Nice, 1995), one of the greatest exponents of informal Italian. The Fondazione Palazzo Albizzini “Burri Collection”, established in 1978 by the same Burri, owns the only existing comprehensive collection of works by the artist exhibited in Città di Castello in two museums: Palazzo Albizzini and Ex Tobacco Drying.

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For the most part still surrounded by town walls dating back to the 16th century, the town of Città di Castello spreads out along the Tiber valley, on the spot where the Romans had founded the township of Tifernum Tiberinum.

After having been sacked and destroyed on the orders of Totila during the barbarian invasions, it was rebuilt under Bishop Florido and first took the name of Castrum Felicitatis and later, in the 10th century, that of Castrum Castelli.
It became a location during the late Middle Ages and was subjected to the rule of Perugia, to that of the Church and then to that of Florence; only in the 16th century, under Cesare Borgia, it definitely became dominion of the Papal State. Buildings which used to be the seat of administrative structures such as the Palace of the Podestà, with its baroque facade dating back to 1686, and the Town Hall, built in the Gothic style with an elegant portal and windows with two lights, testify to the ancient history of this Umbrian town.

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Traces of Gothic art are still to be found of the left-hand side of the Cathedral, which, having been constructed during the 11th century on the site of a Roman temple, was already radically modified in the middle of the 14th century.The churches of St. Dominic (1424), with its incomplete facade and ogival portal on the left-hand side, of St. Mary Maggiore, dating back to the Gothic era but adorned by a Renaissance facade, and finally that of St.Francis with its poligonal apses (1273), remodelled in the first years of the 18th century, complete the panorama of the town’s religious buildings. The Municipal Pinacoteque contains works of art by Raffaello, Signorelli and Domenico Ghirlandaio, apart from others by Umbrian, Tuscan and Marche schools.

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Città di Castello lends his name to a great artist of the twentieth century: Alberto Burri (Città di Castello 1915 – Nice, 1995), one of the greatest exponents of informal Italian. The Fondazione Palazzo Albizzini “Burri Collection”, established in 1978 by the same Burri, owns the only existing comprehensive collection of works by the artist exhibited in Città di Castello in two museums: Palazzo Albizzini and Ex Tobacco Drying.

“},{“lang”:”fr”,”content”:” Encore entourée sur de larges parties par les murs de 1500 Città di Castello s’étend le long de la vallée du Tevere, là où les Romains avaient établi la commune de Tifernum Tiberinum.

Après avoir été saccagée et détruite sur ordre de Totila pendant les invasions barbares, Città di Castello est reconstruite par l’Evêque Florido, prenant d’abord le nom de Castrum Felicitatis et ensuite, à partir du Xème siècle, celui définitif de Castrum Castelli. Commune pendant le Haut Moyen-Âge, elle fût sujette selon les époques à Pérouse, à l’Eglise ou à Florence; ce n’est qu’au cours de 1’500, avec Cesare Borgia, qu’elle passe de façon définitive dans les mains de la Papauté.

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L’histoire antique de Città di Castello se voit à travers les édifices qui firent le siège des antiques structures administratives comme le « Palazzo del Podestà » (Palais du Pouvoir), avec sa façade baroque datant de 1686, et le Palais Communal, construit sous forme gothique avec un élégant portail et bifore. Des traces d’art gothique peuvent se trouver également sur le flanc gauche de la Cathédrale qui, construite sur l’emplacement d’un temple romain à partir du XIème siècle, vit son plan changer radicalement déjà à la moitié du XIVème siècle.

L’église de Saint Domenico datant de 1424, avec façade non finie et portail ogival sur le coté gauche, celle de Sainte Marie Majeure, d’époque gothique mais avec façade Renaissance, et celle de Saint François, avec absides polygonales datant de 1273 mais remaniée au cours des premières années de 1700, complètent le panorama des édifices de culte de la ville. Dans la Pinacothèque communale, enfin, sont conservées des oeuvres de Raffaello, Signorelli et de Domenico Ghirlandaio, outre celles des artistes de l’école ombrienne, toscane et des Marche.

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Città di Castello prête son nom à un grand artiste du XXe siècle: Alberto Burri (Città di Castello 1915 – Nice, 1995), l’un des plus grands interprètes de l’italien informel. Le Palazzo Albizzini “Collection Burri” Fondazione, créé en 1978 par le même Burri, possède et exploite la collection complète seulement existante d’oeuvres de l’artiste exposées à Città di Castello dans deux musées: le Palais Albizzini et ex séchoirs à tabac.

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