Cosa vedere a Città di Castello in un giorno. Alla scoperta di un’Umbria minore ma non per questo meno carica di fascino con la nostra miniguida che ti spiega cosa vedere, cosa fare e cosa mangiare a Città di Castello per vivere la città a 360°!

Simbolo di Città di Castello è senza dubbio il gruppo di campanili che la rende subito riconoscibile e che rappresentano una sorta di “summa” delle sue stesse vicende storiche, fortemente caratterizzate dalla contrapposizione tra il potere civico e quello religioso.

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A testimonianza del passato medievale, in alcuni tratti è visibile la doppia cinta muraria, ancora intatta in molti punti. Cominciamo il nostro tour dalla circonvallazione ovest dove si trovano a trecentesca Porta Sant’Andrea ed il Torrione San Giacomo. Proseguiamo poi nel centro storico dove potremo ammirare il Palazzo del Podestà che conserva integra una sola facciata, quella verso Corso Cavour, ornata da nove volte ogivali aperte a sesto acuto, con lunette arricchite di stemmi e fregi, in pietra, al piano terreno e da una serie di stupende bifore al piano nobile. Un arco più ampio segna il voltone d’ingresso al Palazzo e comunica con il loggiato seicentesco che si apre sulla bella Piazza Fanti. La facciata del Palazzo che dà su Piazza Matteotti appare di impianto neoclassico e fu terminata da Nicola Barbioni nel 1687. Caratteristico il quadrante della Rosa dei Venti che ospita anche un doppio orologio delle ore e dei minuti.

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Nella guida su cosa vedere a Città di Castello non può mancare Piazza Matteotti, il “centro del centro” della città. Vi si affacciano, oltre alla facciata neoclassica del Palazzo del Podestà, il Palazzo Bondi-Mancini, Palazzo Vitelli-Bufalini, Palazzo Cappelletti in stile tardo rinascimentale e la facciata laterale di Palazzo Bufalini.
La suggestivo Torre civica del XIII secolo, dall’originale aspetto prismatico, conserva murati alcuni stemmi di pietra e la traccia dell’affresco che i Priori commissionarono a Luca Signorelli nel 1474. Simbolo del potere comunale (fu anche adibita a carcere) la Torre è nota come “Torre del Vescovo”, perché unita a Palazzo Vescovile, più volte riedificato sino ad avere l’attuale aspetto settecentesco. Tra le cose da fare a Città di Castello non può mancare una camminata fin sulla cima per godere della incomparabile veduta sul centro storico, sulla verdissima collina della Montesca e sull’intera vallata alto-tiberina.
Altri punti d’interesse della città sono la Torre Cilindrica, la Cattedrale di San Florido e il Palazzo Comunale.

Cosa Fare a Città di Castello

Se siete amanti dell’arte non abbiamo dubbi nel suggerirvi cosa fare a Città di Castello poiché la città può vantare due musei d’eccezione: il Museo Burri e la Pinacoteca.
Le opere del celebre artista Alberto Burri si trovano in parte a Palazzo Albizzini che ospita 130 opere come Catrami, Muffe, Gobbi, Sacchi, Legni, Ferri, Combustioni, Cretti e Cellotex e in parte agli Ex Seccatoi del Tabacco.

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Questo complesso industriale, sorto fra la fine degli anni ’50 e la metà degli anni ’60 del Novecento per l’essiccazione del tabacco tropicale, è stato riadattato a museo consentendo l’esposizione di dipinti di dimensioni singolari, ulteriore donazione del pittore alla sua città. Lo spazio espositivo, inaugurato nel luglio 1990, ospita 128 opere realizzate dal 1970 al 1993, comprendenti cicli pittorici e sculture monumentali, collocate anche sul prato all’esterno.

Cosa Mangiare a Città di Castello

Se dopo tanta arte e tanta cultura avvertite un languore allo stomaco, la nostra miniguida vi consiglia cosa mangiare a Città di Castello. Un piatto tipico di Città di Castello è la “baggiana”, una minestra di fave, pomodori e basilico, che si può accompagnare alla tigella, una piccola piadina fatta con farina, acqua e sale, che solitamente si mangia farcita con prosciutto, mortadella e formaggi.

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Gli appassionati di tartufi non si faranno mancare il Tartufo Bianco di Città di Castello disponibile sui mercati già da fine ottobre. Sempre in autunno inoltrato si può gustare la pregiata varietà di Marrone locale. Da cercare (non è facile…) e da portare a casa il “Pecorino stagionato in botte” a cui i vari tipi di erbe che vengono aggiunti al caglio, oltre a conferire chiare aromatiche, contribuiscono a ridurre la carica batterica del latte lasciando inalterati gli aromi che vengono poi trasmessi al formaggio durante la maturazione.
Cosa mangiare a Città di Castello come dolce? Vi auguriamo di capitare in città nel periodo di Carnevale in modo da poter assaggiare le castagnole fritte, molto buone calde con il miele oppure al naturale, o i deliziosi crostini ubriachi.

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